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Italia Digitale 2030: un piano per ridurre il digital divide

Da anni la pubblica amministrazione italiana e l’innovazione tecnologica sembrano percorrere strade differenti. La svolta potrebbe arrivare grazie al piano presentato dal neo-ministro Vittorio Colao durante la riunione del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo di Italia Digitale 2030 è portare il paese verso una transizione tecnologica che si opponga al digital divide. Banda ultra-larga, modernizzazione delle imprese e interoperabilità della PA sono solo alcuni dei suoi punti chiave. La digitalizzazione diventa così una priorità anche per l’Italia.

Dati alla mano

Secondo l’European Innovation Scoreboard il 76 % della popolazione di 16-74 anni utilizza i servizi online in Italia a fronte dell’87 % dell’UE nel 2019. Soltanto il 22 % dei cittadini dimostra competenze digitali avanzate, con quote fortemente differenziate per età e per aree geografiche.

Raggiungere la piena cittadinanza digitale entro il 2026”. Con queste parole il ministro Colao ha ribadito l’intento del piano di riqualificazione dei servizi online.

Il governo punta con Italia Digitale 2030 allo sviluppo di infrastrutture digitali come sistemi cloud e datacenter, per raggiungere in modo più efficiente cittadini e imprese. Sarà fondamentale ridurre il gap rispetto alla media UE in termini di copertura e velocità delle reti fisiche, di competenze digitali e servizi accessibili via internet.

I fondi previsti dal PNRR per la modernizzazione digitale sono 46,3 miliardi di euro, pari al 20% circa delle risorse totali del piano.

PIATTAFORMA INFORMATICA UNICA PER LE PA

Una delle innovazioni più importanti riguarderà il settore della pubblica amministrazione. Attraverso la realizzazione di un’unica piattaforma cloud, cittadini e imprenditori potranno dialogare con la PA in modo rapido e trasparente.

La diffusione e il rafforzamento delle competenze digitali è un obiettivo primario di Italia digitale 2030. Sono previste adeguate risorse per la formazione e l'aggiornamento del personale in servizio. Inoltre previste risorse per il reclutamento di nuove figure professionali.

IL RUOLO NELLE IMPRESE

A beneficiare del piano Italia digitale 2030 non saranno solo i settori pubblici ma anche quelli aziendali. Il testo fa riferimento alla competitività del sistema produttivo, potenziando piccole e medie imprese. Il tasso di digitalizzazione delle PMI Italiane non è uniforme e molte non sembrano essersi integrate nel mercato digitale. Attraverso l’uso della banda ultra-larga si può sfruttare in pieno il settore ICT, agevolando le cooperazioni tra imprese. Un altro deficit riguarda l’approccio verso il digital marketing delle aziende italiane. Molte non sono incentivate o non intendono affidarsi a strumenti strategici che le permetterebbero il “salto digitale” di cui  tanto hanno bisogno.

Noi di Degg sosteniamo da anni l’ottimizzazione dei processi operativi attraverso un metodo smart e qualitativo. Crediamo che il processo di transizione digitale possa portare ampi vantaggi produttivi e ridurre il digital divide che ancora oggi ostacola molte industrie.

Lo sviluppo delle nuove tecnologie, che il Piano Italia Digitale 2030 prevede, deve essere accompagnato da una consapevolezza delle potenzialità che il mondo digitale ci offre. 

Solo così si potrà raggiungere un cambio di mentalità, funzionale alla modernizzazione di tutti i settori.