Quando si parla di pubblica amministrazione nel nostro Paese, si pensa ahimè ad un sistema antico, arrugginito, macchinoso e colmo di lungaggini. Ma siamo nell’era del digitale e il settore pubblico non può sottrarsi ad una debita rivoluzione. Nel Recovery Plan molto spazio e molte risorse sono dedicati proprio alla trasformazione digitale nella Pubblica Amministrazione.
Come sicuramente tutti sanno il Recovery Plan è il piano di spesa dei fondi destinati all’Italia dal Recovery Fund. Ovvero, il dettaglio di come il nostro Paese intende spendere, meglio sarebbe dire investire, il denaro stanziato.
La pandemia che ci ha colpiti ormai un anno fa ha creato delle vere e proprie voragini all’interno del sistema economico globale. Nel nostro Paese il Recovery Plan ha preso il nome più dettagliato di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
In generale e in tutti i settori sono due le leve che serviranno da trampolino per il rilancio dell’economia Italiana. La digitalizzazione e l’innovazione.
Il Piano si compone di sei missioni e relative aree di intervento. Ogni missione è strutturata in modo tale da avere chiari gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi, sia quelli economici che quelli sociali.
La modernizzazione, e quindi la digitalizzazione, del settore privato e di quello pubblico, è l’obiettivo della prima missione.
Per quanto riguarda la filiera produttiva privata, sappiamo che il lungo percorso di digitalizzazione dei processi aziendali è cominciato ed ha avuto nell’ultimo anno una forte spinta di accelerazione. L’innovazione nei modelli di business in chiave digitale ormai è una pratica sdoganata dalle imprese Italiane. E anche la comunicazione delle aziende ormai viaggia su binari digitali e la loro presenza online è ora una priorità.
Gli interventi di supporto in tal senso sono stati promossi sia a livello governativo che privato. Del primo caso un esempio sono bandi e incentivi dedicati alle aziende che hanno subito gravi danni dalla pandemia. Del secondo, ne è una dimostrazione l’iniziativa di Google per contribuire alla ripresa economica del Paese con Italia in Digitale.
La grande sfida di questa era è rappresentata dalla trasformazione digitale nella Pubblica Amministrazione.
“Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” questo il nome della prima missione. La prima componente di questa missione è dedicata proprio allo sviluppo di un settore pubblico in chiave digitale. “Digitalizzazione e modernizzazione della PA” il suo nome. Lo scopo di ogni intervento della componente è preciso: riformare il settore pubblico fornendogli infrastrutture moderne, interoperabili e sicure.
Una vera e propria sfida, se si pensa alla struttura monolitica e statica di un settore non propriamente al passo coi tempi.
Il budget a disposizione ammonta ad un milione e mezzo di euro. Il programma è articolato in quattro obiettivi, ognuno dei quali necessita di una somma di investimento prestabilita.
Al termine degli interventi il nuovo aspetto della Pubblica Amministrazione italiana avrà caratteristiche precise: sarà Capace, Competente, Semplice e Smart.
Andiamo a scoprire ed analizzare ognuna di queste caratteristiche e le modalità che sono in programma per portarle a compimento.
Strettamente collegati tra loro i primi due obiettivi riguardano principalmente la riorganizzazione e la formazione del capitale umano. Un primo investimento sarà occupato nell’ indispensabile reclutamento di nuovo personale, con un calendario di nuove opportunità concorsuali più aderenti al modello di selezione europeo.
La competenza è invece l’obiettivo del secondo investimento. Abbandonare il radicato sistema dell’adempimento per abbracciare un modo di pensare e lavorare volto al raggiungimento degli obiettivi. Questo è quanto si intende raggiungere attraverso percorsi mirati a valorizzare la professionalità del personale della PA. Mettere centro la crescita delle competenze e conseguentemente la realizzazione del dipendente.
Obiettivi numero tre e quattro. Una PA Semplice e smart. Protagonista di una pubblica amministrazione semplice sarà il cittadino. Sono infatti pensati per lui tutti gli interventi di digitalizzazione dei processi e di semplificazione delle procedure. Con una PA più connessa questo obiettivo sarà più facilmente raggiungibile.
Con una PA smart invece si intende la realizzazione di nuovi spazi di lavoro. Così come accaduto per il settore privato, per la PA sono previsti Poli Tecnologici territoriali. Passando anche per il recupero urbanistico di strutture pubbliche, si assisterà alla nascita di spazi di co-working e smart working.