Attualmente le aziende di tutto il mondo si guardano nelle tasche per racimolare quei pochi centesimi che rimangono.
I giovani che volevano diventare imprenditori ora ci pensano due, tre o forse anche quattro volte prima di aprire una società.
Ma forse un rimedio c’è.
Si chiama Lean Start Up ed è un sistema scientifico per verificare, con tempi e costi ridotti, se un prodotto o un servizio funzionano sul mercato.
La principale criticità che si trova ad affrontare una Start-up è senz’altro il reperimento dei finanziamenti necessari per l’avvio dell’attività.
Dunque stiamo parlando della nascita e lo sviluppo dell’impresa nella delicatissima fase in cui ci sono costi da sostenere, magari anche ingenti, mentre i ricavi sono ancora di là da venire.
Non è molto diversa la situazione per le PMI, quando si voglia ad esempio finanziare lo sviluppo di un nuovo ramo d’azienda, di un nuovo prodotto o di nuovi mercati internazionali senza essere in grado di fornire quelle “garanzie” che il sistema bancario tradizionale ancora richiede come indispensabili per la concessione di finanza a debito. In assenza di supporto dal sistema bancario, la maggior parte degli imprenditori finanzia le proprie iniziative imprenditoriali con risparmi personali.
La “hypothesis-driven entrepreneurship” o Lean Start Up è un approccio sistematico che utilizza tre tecniche per validare il modello di business proposto da una Start-up attraverso la sperimentazione.
Seguendo quest’approccio, un imprenditore traduce la sua visione in ipotesi falsificabili del modello di business per dopo testarle con una serie di “Minimum Viable Product” (MVP).
Ma vediamo la metodologia più da vicino.