Nel mondo del web marketing i contenuti continuano a essere elementi centrali delle strategie. Ma non basta scrivere articoli per poi caricarli sul blog se si vogliono ottenere obiettivi come, ad esempio, l’aumento di traffico organico sul sito aziendale. È fondamentale creare quelli che vengono chiamati contenuti SEO friendly e che spesso sono concepiti erroneamente come testi scritti per gli algoritmi che governano i motori di ricerca.
I contenuti utili a posizionarsi nella prima pagina della SERP sono molto di più di articoli pensati per una macchina.
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questo importante tema spiegando quali sono le best practice da seguire.
Un contenuto SEO friendly generalmente è inteso come un testo scritto che contiene caratteristiche tecniche che lo rendono facilmente decifrabile dal motore di ricerca.
Creare contenuti di qualità per gli utenti e ottimizzarli per fare in modo che piacciano anche a Google è la strada giusta per far apparire le proprie pagine web tra i primi risultati non a pagamento.
Il principio di base è molto semplice: lo scopo primario di Google è dare risposte alle query degli utenti, per farlo propone una serie di pagine web che classifica rispetto alla loro capacità di rispondere all’interrogazione.
Per questo motivo il motore di ricerca “ripaga” il creatore di un eccellente contenuto posizionandolo in cima alla SERP, proprio perché permette a chi lo legge di avere quelle informazioni che stava cercando.
Gli aspetti tecnici della SEO applicati ai contenuti sono indispensabili per fare in modo che questi ultimi siano analizzati e compresi correttamente dalla mente artificiale.
È, quindi, fondamentale realizzare contenuti per soddisfare uno specifico intento di ricerca. Avendo ben chiare le parole chiave inerenti al tema che si deve trattare.
Ma non basta solo questo.
Come già sottolineato più volte, non bisogna solo ideare contenuti tecnicamente perfetti, pensando così di renderli una risorsa perfetta per Google, ma è necessario pensare a chi ne dovrà usufruire.
Definire le Buyer Personas non è utile solo per creare campagne ADV mirate, ma è un’attività che permette di conoscere le caratteristiche degli utenti che rappresentano il target a cui vogliamo dare risposte attraverso i contenuti che pubblichiamo.
Come scritto in un altro articolo del nostro blog, le Buyer Personas sono rappresentazioni semi-fittizie del cliente ideale. Si basano su ricerche di mercato, dati reali sui clienti esistenti e alcune ipotesi basate sui dati.
Avendo chiari gli identikit dei lettori è possibile individuare gli argomenti di loro interesse, usare il giusto tono di voce, capire da quale device verranno visualizzati i contenuti.
Dal punto di vista del motore di ricerca, gli aspetti principali che rendono un contenuto SEO friendly sono:
Ognuno degli elementi sopraelencati aiuta Google a capire rapidamente il testo e, di conseguenza, a quali domande può rispondere.
Partiamo proprio dall’acronimo. EAT sta per Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness termini traducibili in Competenza, Autorevolezza, Affidabilità.
Queste tre parole rappresentano le basi del metodo con cui i Quality Raters di Google valutano i contenuti di una pagina web. I Quality Raters sono persone in carne e ossa a cui il motore di ricerca chiede di seguire delle precise linee guida al fine di analizzare siti internet e determinarne la qualità.
I valutatori non possono penalizzare un sito e non determinano la posizione in SERP di una pagina web, ma trasferiscono le loro informazioni agli ingegneri di Google per permettere loro di stabilire se l’algoritmo è efficiente o meno.
Avendo chiara la competenza, l’autorevolezza, l’affidabilità di un contenuto online, Google può capire se i siti che mette tra i primi per rispondere a una determinata query danno veramente informazioni di qualità o, per qualche motivo, sono presenti pagine con contenuti poco rilevanti.
Le linee guida dei Quality Raters di Google e, in particolare, i concetti dietro a E, A, T devono essere tenuti in considerazione da chiunque voglia creare contenuti di valore per una qualsiasi piattaforma web (sito, blog, e-commerce).
Per migliorare i contenuti in ottica EAT si può agire:
Anche se, come già detto, expertise, authoritativeness, trustworthiness non sono fattori di ranking diretti, essi possono essere presi come moniti che ricordano di curare con maniacale attenzione ogni cosa che si pubblica su una pagina web.
I contenuti online devono essere utili alle persone che interpellano il motore di ricerca. Questo è il presupposto da avere chiaro in mente quando si crea una strategia di digital marketing che comprende anche l’ambito content.
Non bisogna dimenticare, però, che per arrivare agli utenti i contenuti devono essere rintracciati, capiti e classificati dal motore di ricerca, quindi non devono essere mai trascurati gli aspetti tecnici della SEO.
Scrivere un testo per un sito pensando unicamente a soddisfare l’algoritmo è un errore. Ma lo è anche farlo senza considerare le logiche con cui i contenuti vengono posizionati in SERP.