A partire dal 18 febbraio non è più necessario l’utilizzo dei modificatori di corrispondenza generica nelle campagne di Google ADS. In un percorso graduale infatti le parole chiave che usano i broad match modifier e i phrase match avranno lo stesso significato.
Questa in poche parole la novità appena introdotta in Google ADS.
Prima di esplorarne in maniera più approfondita l’ultima novità andiamo a dare una rispolverata alla nostra conoscenza di questo servizio.
Si tratta di uno dei servizi più usati e conosciuti di Google.
Nato nel 2000 e conosciuto fino al 2018 col nome di Google AdWords, Google ADS è il servizio che permette di inserire spazi pubblicitari all'interno delle pagine di ricerca di Google.
Lo scopo di Google ADS è quello di mettere in contatto aziende e potenziali clienti che cercano i loro servizi o prodotti.
Qui trovi la nostra guida alle varie tipologie di campagne che si possono creare su Google ADS.
Attraverso la registrazione di un account, un utente può creare da solo una campagna pubblicitaria sotto forma di inserzione con relativi obiettivi. Inoltre può mantenere il pieno controllo del relativo posizionamento e della spesa sostenuta.
Google ha da sempre messo a disposizione degli utenti un sistema di ricerca al quale oggi siamo tutti abituati. Ogni giorno milioni di persone fanno ricerche inserendo domande, le famose query, all’interno della barra di ricerca di Google. Naturalmente i modi di porre una domanda e i termini che si usano per farlo sono pressoché infiniti. Questo potrebbe in qualche modo disperdere le domande e non indirizzarle al contenuto corretto.
Ecco perché, dopo aver in un primo momento consentito che le parole chiave a corrispondenza esatta includessero anche varianti simili, nel luglio del 2019 arriva un’altra novità.
Google introduce infatti la corrispondenza a frase e i modificatori di corrispondenza generica.
Anche le parole chiave con modificatori di corrispondenza generica e con corrispondenza a frase vengono abbinate alle parole della query che hanno lo stesso significato.
Questi sistemi servono principalmente per aggiungere una maggior percentuale di traffico pertinente all’annuncio, anche se le parole usate per fare la ricerca sono sinonimi delle parole chiave usate.
Veniamo ora all’ultimo aggiornamento. Parliamo della novità introdotta dal 18 febbraio e di cosa questa comporterà.
Si tratta della graduale introduzione delle modifiche alla corrispondenza a frase e al modificatore di corrispondenza generica. In sostanza l’una includerà anche l’altra.
La funzionalità del modificatore di corrispondenza generica verrà integrato nella corrispondenza a frase. Così sarà più facile raggiungere i clienti dal momento che la corrispondenza a frase sarà più ampia. Il risultato per l’inserzionista sarà un maggior controllo e un più vasta copertura.
Ad oggi quindi i tipi di corrispondenza delle parole chiave attraverso i quali si possono raggiungere gli utenti sono tre.
Si possono raggiungere con la corrispondenza esatta, con la corrispondenza generica e con i la corrispondenza a frase e modificatore di corrispondenza generica.
Il primo tipo si sceglie se la precisione è l’obiettivo da perseguire e il secondo se invece si ha come obiettivo quello ottenere la massima copertura.
Per avere un equilibrio tra i primi due criteri si opta per il terzo.
Il colosso californiano fa sapere, attraverso la sezione “comunicazioni” all’interno della guida di Google ADS, che l’eliminazione del modificatore di corrispondenza sarà graduale. Questo permetterà di ridurre al minimo i problemi che ne potrebbero derivare per le diverse attività che usano Google ADS.
Infatti, l’eliminazione vera e propria del modificatore di corrispondenza generica avverrà solo a luglio. Da quel momento in poi, sebbene le parole chiave già esistenti rimarranno, non sarà più possibile crearne di nuove con il modificatore.